Se passeggiate all'interno della Tenuta
(è possibile; basta chiedere il permesso alla Direzione),
vedrete un pino secolare stagliarsi
solitario su una collinetta.
Tutt'intorno campi e uliveti di nuovo impianto.
Ebbene, all'ombra del pino, a pochi
centimentri di profondità,
è nascosta proprio una parte del
destino della Cesarina.
Scavi appassionati e rigorosi hanno riportato alla
luce le tracce di una lunga persistenza residenziale
che va dall'Età repubblicana all'alto medioevo.
Una "villula" abbellita da marmi pregiati, una piccola terma privata,
una cisterna con un mirabile impianto di raccolta dell'acqua,
una fornace, fino all'abside di una chiesuola (Bizantina?)
I reperti ci parlano chiaramente di insediamenti a
vocazione agricola
gestita da, (e qui la storia ci aiuta)
ricchi
possidenti, prima, e da comunità monastiche dopo.
Siamo arrivati al 3° millennio e...non è cambiato nulla,
se non la cultura d'impresa e gli strumenti di lavoro.
Il Dono della Natura è intatto.