Proprio così: poteva mai l'uomo preistorico trascurare queste vallatelle, questi boschi, queste colline?
E, infatti, qui abitò, qui cacciò, qui gettò le basi di una civiltà che da 20.000 anni non ha mai smesso
di raccontarsi.
Prima, qualche capannuccia, un riparo per difendersi
dalle intemperie e dalle bestie feroci; il tempo di
una stagione di caccia.
Poi, un villaggio, gli animali addomesticati, un focolare sempre acceso, la famiglia.
Le tracce di quest'uomo sono disseminate e chiare,
su tutto
il territorio.
Sappiamo che erano genti di poche pretese, ma di
grande forte carattere.
Lo impararono a loro spese i Romani, molti molti anni dopo, quando fecero i prepotenti con i pronipoti di quei primi pioneri.
Con i Sabini (così li chiamarono) - gli abitanti del territorio sul quale stiamo camminando - non c'era da scherzare;
infatti fu lotta lunga e sanguinosa.
La leggenda racconta che i Romani, ai Sabini, fregarono
le donne, perchè erano un poco a secco, ma in realtà fu uno...
scambio in natura!
E vissero così felici e contenti (contenti?)